Oncologi, “norme salva-lavoro cruciali, 1 milione di pazienti guariti”

27, marzo 2025 – “Un grande passo avanti, perchè per i pazienti oncologici la tutela del posto di lavoro è cruciale. Tanto più oggi, tenendo conto delle prospettive che la scienza e la ricerca rendono possibili, con circa tre milioni e mezzo di persone che sono vive dopo una diagnosi di tumore ed un milione che può considerarsi guarito ed è tornato ad avere la stessa prospettiva di vita della popolazione generale”. Così Franco Perrone, presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), commenta l’approvazione all’unanimità in prima lettura alla Camera di una proposta di legge che introduce misure sul diritto alla conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da patologie oncologiche, invalidanti, e croniche. “E’ bello che il Parlamento ancora una volta voti all’unanimità – afferma Perrone – un provvedimento che serve a estendere le tutele dei malati oncologici. E’ già avvenuto con la legge sull’oblio oncologico e ci auguriamo continui ad accadere ogni volta che si chiede alla politica l’avvio di provvedimenti che tutelano la salute dei cittadini”. Il lavoro è, infatti, un tema cruciale: “Le conseguenze sui rapporti di lavoro – spiega il presidente Aiom – sono tra le maggiori cause di ansia e di danno economico per chi si ammala di cancro, e la perdita del lavoro è uno dei maggiori determinanti della tossicità finanziaria, ovvero del danno economico causato dalla malattia, fenomeno che colpisce oltre il 30% dei malati di tumore. L’Aiom, dunque, plaude alla possibilità che, dopo il voto definitivo che ci sarà in Senato, ci siano maggiori tutele, secondo quanto votato ieri alla Camera”. Proprio mantenere il posto di lavoro, chiarisce, “è determinante in un’epoca i cui uno degli obiettivi delle terapie oncologiche è restituire la piena operatività a chi si ammala e viene curato. E molto incoraggianti, in questo senso, sono i dati relativi appunto alle guarigioni ed alla cronicizzazione della malattia”.

Dopo la legge sull’oblio oncologico – che sancisce il diritto delle persone guarite da un tumore di non fornire informazioni né subire indagini in merito alla propria pregressa condizione patologica con l’obiettivo di evitare ogni forma di discriminazione anche in ambito lavorativo – questo provvedimento rappresenta quindi un “ulteriore progresso”. Ora, conclude Perrone, “altra fondamentale battaglia da continuare a portare avanti è quella per l’equità di accesso alle cure nelle regioni con tempi certi e celeri per tutti pazienti sul territorio nazionale”.

 

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