“Ci sono pochi strumenti per prevenire ed evitare le infezioni sessualmente trasmesse: da una parte l’educazione a una sessualità sicura e consapevole, che andrebbe fatta nelle scuole e dall’altra l’uso del preservativo con partner di cui non si conosca lo stato di salute. Purtroppo però ci sono 2 ostacoli: il costo dei preservativi e il fatto che i giovani non amino quel ‘coso di gomma’. Cosa si aspetta a regalare i preservativi nelle scuole, nelle discoteche, ai concerti, nei cinema, nei bar e in ogni luogo di aggregazione giovanile? Basta con il ‘politically correct’ anche nel sesso giovanile!”.
A chiederlo è Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, alla luce dell’aumento delle infezioni sessuali fra i giovani. ‘Sex roulette’, ‘calippo tour’, chinotto tour, chemsex, trombamici: ecco alcuni termini usati tra i più giovani per definire situazioni di sesso occasionale, spesso favorite anche dalle sfide lanciate da App e social – scrive Bassetti in un post su Facebook – Questi fenomeni, oltre ad avere risvolti sociali, possono provocare anche infezioni sessualmente trasmesse (Ist), i cui dati sono in aumento in tutta Europa, con l’Italia che non fa eccezione. Manca completamente la consapevolezza del rischio di contrarre una malattia con possibili conseguenze nefaste – sottolinea – Tra i ragazzi, negli ultimi anni sono letteralmente esplose malattie come la gonorrea (+50%), la sifilide (+20%) e la Clamidia, che può rendere sterili, soprattutto le ragazze, per tutto il resto della vita. Oltretutto è sempre più diffusa la circolazione di ceppi di gonorrea resistenti a tutti gli antibiotici disponibili, rendendo inefficaci le cure oggi disponibili”.